martedì 26 luglio 2016



Dirty Sanchez - "Madness" 

Etichetta: autoprodotto  -  Genere: Crossover


Appena ho iniziato ad ascoltare "Madness", EP d'esordio dei Dirty Sanchez, mi sono tornati alla mente gli anni 1998-2000, gli anni del Nu-Metal, quando "Follow the Leader" dei Korn e "Significant Other" dei Limp Bizkit erano costantemente nel mio stereo pompati a manetta. Erano gli anni in cui si decise di mischiare su larga scala il cantato rap con la chitarra distorta e si cercò di portare l'heavy metal ad un pubblico più ampio e in una versione più "commestibile". I riff non erano l'apice della tecnica, ma colpivano duro, avevano breakdown e, soprattutto, groove.

Ora, a distanza di 16 anni, i Dirty Sanchez riportano alla ribalta il genere, mantenendone l'attitudine "in your face" stavolta mescolata con un cantato tipicamente "core". E' così che si susseguono "Vicious Circle" e "Una Notte di Mazzate", semplici e facili da ricordare; "Shane", un brano più strutturato, dove chitarre e dj lavorano con maggior respiro; "Le Risorse", in cui il cantante Francesco "Fari" Farioli aggredisce il microfono a suon di urli come i primi Linkin Park; la conclusiva "Anxiety", caratterizzata da un bel riff iniziale groove e da un chorus veramente trascinante.

Un bravo quindi ai Dirty Sanchez nel credere in un genere prima osannato e poi accantonato troppo in fretta. Resta da vedere cosa combineranno i Nostri alla prova del nove del full-length. Di sicuro saranno ancora mazzate.


Voto 7 / 10 

-M 











domenica 24 luglio 2016



Subliminal Fear - "Escape From Leviathan" 

Etichetta: Inverse Records  -  Genere: Cyber Death Metal


Con "Escape From Leviathan" i Subliminal Fear arrivano alla loro terza fatica discografica, dopo aver pubblicato "Uncoloured World Dying" nel 2007 e "One More Breath" nel 2013. Di solito si dice che il terzo album sia quello della svolta e devo dire che questa maturità i Subliminal Fear l'hanno raggiunta. Le dieci tracce del disco sono infatti curate nei minimi dettagli e sono il risultato di una perfetta fusione tra la pesantezza del Death e la freddezza degli effetti elettronici, portandoci all'interno di un mondo cibernetico e apocalittico. 

La prima traccia è una delle più notevoli, "Phantoms or Drones", con una prima parte fatta di ritmiche massicce e un ottimo chorus, mentre la seconda parte esplode grazie alla prova di Guillaume Bideau (Mnemic). "All Meanings They've Torn" (in cui troviamo Laurence Mackroy dei Darkane) è la canzone più particolare del disco, basata su una strofa veloce e un chorus capace di dare alla canzone un'atmosfera "sospesa" e straniante. "Nexus" si basa invece su un mid-tempo groove e un chorus che esplode in un tripudio di effetti elettronici. La title-track recupera nuovamente l'atmosfera straniante, che stavolta è resa grazie all'alternanza tra riff in otto e dieci ottavi. Il chorus è malinconico, mentre il finale si gioca tutto su orchestrazioni (davvero ben fatte) che danno alla canzone un tocco assolutamente "hollywoodiano". 
"Evilution" è il pezzo più aggressivo di tutto l'album, giocato su un'alternanza tra strofe pesanti e bridge veloci, anche se il chorus (in cui troviamo Jon Howard dei Threat Signal) pare a mio avviso un pò scontato. La sesta traccia è una cover di "Living in Another World" dei Talk Talk, rivisitata attraverso un riffing pesante e ritmato. "Dark Star Renaissance" e "Self Proclaimed Gods" sono forse le canzoni più valide del lotto, con chorus basati su melodie vocali varie ed accattivanti. "Limitless" si apre, come già successo altre volte, con un'ampia sessione ritmica, stavolta condita con inserti elettronici decisamente ben fatti. Spicca il chorus, anche qui piuttosto variegato. Il disco si chiude con "The Disease is Human Emotion", un brano fatto di cori e orchestrazioni e la cui atmosfera ricorda molto il finale epico di Blade Runner. 

Insomma, con "Escape From Leviathan" abbiamo un album di ottima fattura, che non si esaurisce dopo il primo ascolto ma che di volta in volta rivela la sua ricchezza. Nei prossimi dischi sarebbe bello vedere una maggior varietà nelle linee di canto (sia clean che growl), anche se qui stiamo parlando di aggiungere perfezione alla perfezione. Veramente complimenti, per un disco che si candida ad essere tra i più belli dell'anno. 


Voto 9 / 10 

-M 








domenica 17 luglio 2016



John Dallas - "Wild Life" 

Etichetta: Street Symphonies Records  -  Genere: Hard Rock


Oggi voglio parlare di John Dallas e dell'esordio "Wild Life" uscito sotto etichetta Street Symphonies Records. Un disco uscito l'anno scorso, ma che mi ha profondamente colpito per l'onesta con cui è stato realizzato. Nel mondo attuale dell'hard & heavy, dove gran parte delle band mirano a sorprendere con tecnicismi fini a sé stessi e senza la minima attenzione a cosa si esprime, i nove brani di "Wild Life" ci danno una lezione su quello che deve mostrare una band oggigiorno: consapevolezza nei propri mezzi, idee chiare su quel che si vuole fare, uso della tecnica quando serve ma, soprattutto, capacità di emozionare. 

L'album inizia con "Under Control" e "Heaven Is", due pezzi semplici ma compatti, che mettono in chiaro come la cosa più importante per la band sia trasmettere energia e positività. Dopodiché si passa a "Falling", più ricercata rispetto alle prime due, con un bell' arpeggio iniziale e pennellate di piacevoli assoli; la title-track e "Dreamin' On", assolutamente trascinanti grazie alla voce calda di John Dallas; "Electric", che spicca non solo per la voce ma anche per i bei suoni di chitarra utilizzati nel bridge e nel chorus. La parte finale del disco è dedicata a pezzi un pò diversi dal solito (mi riferisco a "Freedom", con il suo tocco spiritual, e alla conclusiva "Love's Fake" e i suoi inserti elettronici) ma che mostrano altri modi con cui la band vuole esprimersi. 

Con "Wild Life" i John Dallas gettano solide fondamenta. In futuro sarebbe bello vederli dedicare maggior spazio alla chitarra solista e alla costruzione di canzoni più articolate. Sono sicuro che in questo modo potranno fare il definitivo salto di qualità. 

Voto 8 / 10 

- M