Sotto il Segno del Male: intervista ai Path of Sorrow
E' da poco uscito il loro primo full-length intitolato "Fearytales", con cui danno prova di un sound dannatamente personale e votato all'oscuro. Signore e Signori, da Genova ecco a voi i Path of Sorrow.
CIAO RAGAZZI E BENVENUTI SU THE METALLIST! VOLETE RACCONTARCI COM'E' NATA LA VOSTRA BAND?
Robert: Ciao a tutti i lettori di The Metallist! Prima di rispondere, vorrei presentare la band: io sono Robert e suono il Basso, poi abbiamo Mat alla Voce, Jacopo e Davi alle Chitarre e Attila alla Batteria. a
band nasce ufficialmente nel Settembre del 2012, anche se nei mesi
antecedenti stavamo già provando in formazione "ridotta".
Abbiamo avuto molto affiatamento fin da subito, grazie anche al fatto
di esser prima di tutto amici e non solo delle persone che si vedono
per provare: questo ha portato, nei mesi successivi, alla nascita di
alcuni brani che poi sarebbero entrati a far parte del nostro recente
album. Nel 2013 debuttiamo finalmente live, ed il riscontro sul palco
e del pubblico è molto positivo, nell'anno successivo continuano i
live e registriamo una demo (non ufficiale e mai commercializzata).
Verso la fine del 2014 però la band rischia di sciogliersi
definitivamente per divergenze di stile, rimanendo così solo Mattia
ed io. Abbiamo continuato a credere nel progetto, tanto da riformare
la band in poco più di un paio di mesi: si uniscono così ai Path Of
Sorrow Attila alla batteria e Jacopo e Davi alle chitarre, tutti con
diverse esperienze ed influenze alle spalle, ma pronti a rimettersi
in gioco con questo progetto. Nemmeno il tempo di capire come e
quando e a Gennaio 2015 abbiamo subito la prima data con la nuova
formazione: l'impatto sonoro e visivo sono completamente cambiati, si
capiva cosa volevamo fare e come farlo. Quello è stato solo
l'inizio, ad oggi abbiamo "portato a casa" tanti bei
concerti (con gruppi come Necrodeath, Electrocution, The Vison Bleak,
Modern Age Slavery solo per citarne alcuni), diverse trasferte in
Italia e all'estero ma sopratutto la realizzazione del nostro primo
lavoro in studio “Fearytales”, registrato tra Gennaio ed Aprile
qui a Genova nei Blackwave Studio di Fabio Palombi (Nerve, Burn the
Ocean) e la firma con la Buil2Kill a Settembre.
QUALI
GRUPPI SONO STATI DI ISPIRAZIONE NELLA VOSTRA CARRIERA?
Robert:
Siamo profondamente debitori alla scuola svedese del Death Metal.
Personalmente, avendo suonato per anni cover dei primi In Flames, il
sound ne risente tantissimo. Ma questa non è l'unica influenza,
perché non possiamo certo non menzionare gruppi come Hypocrisy, Dark
Tranquillity, At The Gates, Dissection e Kreator, Testament e Death
Angel per quanto riguarda la nostra parte Thrash. Forse però la cosa
più caratteristica dei Path Of Sorrow è proprio che, avendo
background diversi, riusciamo a mettere tutto assieme nel nostro
"calderone" ottenendo così un nostro suono ed una nostra
identità, tenendo sempre a mente le tematiche Horror sia nei testi
che nelle atmosfere.
COSA
VOLETE ESPRIMERE CON LA VOSTRA MUSICA?
Mat:
Domanda difficile. Probabilmente la risposta più sincera che io
possa dare è la nostra idea di Death Metal. Come detto in
precedenza, noi membri dei Path of Sorrow abbiamo dei background
musicali differenti l'uno dall'altro, ma abbiamo deciso di sfogare le
nostre differenti vene metal in chiave Death. I nostri pezzi
cavalcano sempre tematiche care al genere horror che confezioniamo
con growl, scream e riff incalzanti, dando sfogo alla voglia di
“oscuro” e “maligno” che alberga più o meno in tutti. Direi
che questo è quello che vogliamo esprimere con la nostra musica:
male, orrore e crudeltà, la nostra idea di Death Metal.
COSA
NE PENSATE DELLA SCENA METAL ITALIANA UNDERGROUND?
Jacopo:
Leggevo recentemente online di un dibattito proprio su questo
argomento. C'era chi aveva il coraggio di sostenere che ad oggi la
scena metal italiana è pressoché sparita. Francamente è
un'affermazione che non riesco a concepire: solo a Genova, negli
ultimi anni, ho scoperto con molto stupore una serie di band, liguri
e non solo, dalle prospettive davvero interessanti. Con questo voglio
dire che chi non si rende conto dell'immensa varietà e della
grandissima qualità del nostro underground è solamente chi non è
interessato a supportarlo, seguendo soltanto le solite band che
solcano i palchi da 30 o 40 anni. La scena metal underground non solo
è viva, ma è anche in continue espansione ed evoluzione e, per
fortuna, c'è ancora chi crede e supporta le band che giorno dopo
giorno nascono e creano qualcosa di proprio in un settore in cui è
difficile distinguersi.
COMPOSIZIONE
DEI BRANI..SALETTA O PC?
Davi:
Entrambi. Il più delle volte il pezzo viene composto a casa da uno
di noi, tendenzialmente da me o da Jacopo, e presentato agli altri
con una struttura ed un arrangiamento provvisori; quindi ci lavoriamo
assieme finché non siamo tutti soddisfatti. Non è però raro che il
pezzo nasca proprio in saletta, magari da un riff uscito per caso,
con il contributo di tutti fin da subito. Personalmente trovo questo
sistema di composizione “ibrido” ottimale, perché ci permette di
avere varietà nei brani, ma allo stesso tempo coerenza, e senza
forzare niente. Per quanto riguarda i testi, sono quasi tutti opera
di Mat (cantante), con qualche contributo anche dagli altri.
IN
QUESTI GIORNI E' USCITO IL VOSTRO PRIMO
FULL-LENGTH “FEARYTALES”: QUANTO
TEMPO VI E' SERVITO PER COMPORLO?
Davi:
Quando il gruppo si è trovato a dover sostituire ben tre dei suoi
cinque componenti, a fine 2014, metà circa dei brani che sono poi
finiti nell’album erano già stati composti, a partire dalla
formazione del gruppo stesso circa due anni prima; per arrangiare
quei pezzi e comporre la restante metà abbiamo impiegato grosso modo
un anno. A Gennaio di quest’anno siamo entrati in studio, e le
registrazioni sono durate un paio di mesi; poi ci siamo messi da
parte e abbiamo lasciato che le sapienti mani e orecchie di Fabio
Palombi (Blackwave Studio)
facessero la loro magia.
SIETE
SODDISFATTI DEL RISULTATO OTTENUTO?
Jacopo:
Direi di si, siamo pienamente soddisfatti del risultato ottenuto.
Sapevamo che ad affidare il lavoro nelle mani esperte di Fabio
Palombi c'era da stare tranquilli, ma quando abbiamo ascoltato per la
prima volta il lavoro finito siamo rimasti piacevolmente sorpresi. È
ovvio che, grazie a questa esperienza, abbiamo anche imparato molte
cose e a crescere non solo come individui, ma come gruppo; crescita
che, soprattutto per chi ci segue da sempre, è uno degli aspetti più
sentiti e trasmessi dal nostro album.
AVETE
DELLA DATE IN PROGRAMMA?
Attila:
Al momento abbiamo confermata la data del 18 Novembre al Traffic Live
di Roma, per l'ottava edizione dell'Hardsounds Festival, dove avremmo
il piacere di suonare coi Lectern, i Demiurgon ed i Logic Of Denial,
e di rivedere i nostri amici Electrucution, con cui abbiamo fatto una
data qui a Genova l'anno scorso. Ne abbiamo poi una decina da
confermare per il 2017, sia in Italia che anche al di fuori della
penisola: diciamo che ci si vedrà spesso in giro!
QUALI
SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI?
Attila:
I nostri progetti, o per meglio dire obiettivi, sono tanti (come ogni
band del nostro livello). Ma ce n'è uno solo che rimarrà sempre
fondamentale per noi, ed è quello di fare musica, che piaccia sì
al pubblico ma che piaccia prima di tutto a noi, perché non
riusciamo mai ad accontentarci e non riusciremmo mai a suonare
qualcosa "tanto per fare". Non guardiamo mai troppo in là
nel futuro, cerchiamo di fare
piccoli passi volta per volta ma fatti con criterio, in modo da dar
ancora più valore ed importanza ai traguardi che raggiungiamo.
COSA VOLETE DIRE PER SALUTARE I VISITATORI DI THE METALLIST?
Mat:
Per salutare i lettori voglio ribadire un concetto trito e ritrito ma
sempre efficace e meritevole di essere ripetuto: supportate
l'underground della vostra zona! La scena Italiana è viva e gode di
ottima salute al di sopra del palco ma è al di sotto che si deve
scatenare davvero, perciò correte a mettere a ferro e fuoco i locali
della vostra zona ogni volta che se ne presenta l'opportunità!
Grazie a tutti i lettori e grazie a The Metallist per lo spazio che
ci avete concesso!
Twitter: https://twitter.com/path_of_sorrow