lunedì 31 ottobre 2016


 Sotto il Segno del Male: intervista ai Path of Sorrow 


E' da poco uscito il loro primo full-length intitolato "Fearytales", con cui danno prova di un sound dannatamente personale e votato all'oscuro. Signore e Signori, da Genova ecco a voi i Path of Sorrow. 


CIAO RAGAZZI E BENVENUTI SU THE METALLIST! VOLETE RACCONTARCI COM'E' NATA LA VOSTRA BAND? 
Robert: Ciao a tutti i lettori di The Metallist! Prima di rispondere, vorrei presentare la band: io sono Robert e suono il Basso, poi abbiamo Mat alla Voce, Jacopo e Davi alle Chitarre e Attila alla Batteria. a band nasce ufficialmente nel Settembre del 2012, anche se nei mesi antecedenti stavamo già provando in formazione "ridotta". Abbiamo avuto molto affiatamento fin da subito, grazie anche al fatto di esser prima di tutto amici e non solo delle persone che si vedono per provare: questo ha portato, nei mesi successivi, alla nascita di alcuni brani che poi sarebbero entrati a far parte del nostro recente album. Nel 2013 debuttiamo finalmente live, ed il riscontro sul palco e del pubblico è molto positivo, nell'anno successivo continuano i live e registriamo una demo (non ufficiale e mai commercializzata). Verso la fine del 2014 però la band rischia di sciogliersi definitivamente per divergenze di stile, rimanendo così solo Mattia ed io. Abbiamo continuato a credere nel progetto, tanto da riformare la band in poco più di un paio di mesi: si uniscono così ai Path Of Sorrow Attila alla batteria e Jacopo e Davi alle chitarre, tutti con diverse esperienze ed influenze alle spalle, ma pronti a rimettersi in gioco con questo progetto. Nemmeno il tempo di capire come e quando e a Gennaio 2015 abbiamo subito la prima data con la nuova formazione: l'impatto sonoro e visivo sono completamente cambiati, si capiva cosa volevamo fare e come farlo. Quello è stato solo l'inizio, ad oggi abbiamo "portato a casa" tanti bei concerti (con gruppi come Necrodeath, Electrocution, The Vison Bleak, Modern Age Slavery solo per citarne alcuni), diverse trasferte in Italia e all'estero ma sopratutto la realizzazione del nostro primo lavoro in studio “Fearytales”, registrato tra Gennaio ed Aprile qui a Genova nei Blackwave Studio di Fabio Palombi (Nerve, Burn the Ocean) e la firma con la Buil2Kill a Settembre.


QUALI GRUPPI SONO STATI DI ISPIRAZIONE NELLA VOSTRA CARRIERA?
Robert: Siamo profondamente debitori alla scuola svedese del Death Metal. Personalmente, avendo suonato per anni cover dei primi In Flames, il sound ne risente tantissimo. Ma questa non è l'unica influenza, perché non possiamo certo non menzionare gruppi come Hypocrisy, Dark Tranquillity, At The Gates, Dissection e Kreator, Testament e Death Angel per quanto riguarda la nostra parte Thrash. Forse però la cosa più caratteristica dei Path Of Sorrow è proprio che, avendo background diversi, riusciamo a mettere tutto assieme nel nostro "calderone" ottenendo così un nostro suono ed una nostra identità, tenendo sempre a mente le tematiche Horror sia nei testi che nelle atmosfere.

COSA VOLETE ESPRIMERE CON LA VOSTRA MUSICA?
Mat: Domanda difficile. Probabilmente la risposta più sincera che io possa dare è la nostra idea di Death Metal. Come detto in precedenza, noi membri dei Path of Sorrow abbiamo dei background musicali differenti l'uno dall'altro, ma abbiamo deciso di sfogare le nostre differenti vene metal in chiave Death. I nostri pezzi cavalcano sempre tematiche care al genere horror che confezioniamo con growl, scream e riff incalzanti, dando sfogo alla voglia di “oscuro” e “maligno” che alberga più o meno in tutti. Direi che questo è quello che vogliamo esprimere con la nostra musica: male, orrore e crudeltà, la nostra idea di Death Metal.

COSA NE PENSATE DELLA SCENA METAL ITALIANA UNDERGROUND?
Jacopo: Leggevo recentemente online di un dibattito proprio su questo argomento. C'era chi aveva il coraggio di sostenere che ad oggi la scena metal italiana è pressoché sparita. Francamente è un'affermazione che non riesco a concepire: solo a Genova, negli ultimi anni, ho scoperto con molto stupore una serie di band, liguri e non solo, dalle prospettive davvero interessanti. Con questo voglio dire che chi non si rende conto dell'immensa varietà e della grandissima qualità del nostro underground è solamente chi non è interessato a supportarlo, seguendo soltanto le solite band che solcano i palchi da 30 o 40 anni. La scena metal underground non solo è viva, ma è anche in continue espansione ed evoluzione e, per fortuna, c'è ancora chi crede e supporta le band che giorno dopo giorno nascono e creano qualcosa di proprio in un settore in cui è difficile distinguersi.

COMPOSIZIONE DEI BRANI..SALETTA O PC?
Davi: Entrambi. Il più delle volte il pezzo viene composto a casa da uno di noi, tendenzialmente da me o da Jacopo, e presentato agli altri con una struttura ed un arrangiamento provvisori; quindi ci lavoriamo assieme finché non siamo tutti soddisfatti. Non è però raro che il pezzo nasca proprio in saletta, magari da un riff uscito per caso, con il contributo di tutti fin da subito. Personalmente trovo questo sistema di composizione “ibrido” ottimale, perché ci permette di avere varietà nei brani, ma allo stesso tempo coerenza, e senza forzare niente. Per quanto riguarda i testi, sono quasi tutti opera di Mat (cantante), con qualche contributo anche dagli altri.

IN QUESTI GIORNI E' USCITO IL VOSTRO PRIMO FULL-LENGTHFEARYTALES”: QUANTO TEMPO VI E' SERVITO PER COMPORLO?
Davi: Quando il gruppo si è trovato a dover sostituire ben tre dei suoi cinque componenti, a fine 2014, metà circa dei brani che sono poi finiti nell’album erano già stati composti, a partire dalla formazione del gruppo stesso circa due anni prima; per arrangiare quei pezzi e comporre la restante metà abbiamo impiegato grosso modo un anno. A Gennaio di quest’anno siamo entrati in studio, e le registrazioni sono durate un paio di mesi; poi ci siamo messi da parte e abbiamo lasciato che le sapienti mani e orecchie di Fabio Palombi (Blackwave Studio) facessero la loro magia.

SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO OTTENUTO?
Jacopo: Direi di si, siamo pienamente soddisfatti del risultato ottenuto. Sapevamo che ad affidare il lavoro nelle mani esperte di Fabio Palombi c'era da stare tranquilli, ma quando abbiamo ascoltato per la prima volta il lavoro finito siamo rimasti piacevolmente sorpresi. È ovvio che, grazie a questa esperienza, abbiamo anche imparato molte cose e a crescere non solo come individui, ma come gruppo; crescita che, soprattutto per chi ci segue da sempre, è uno degli aspetti più sentiti e trasmessi dal nostro album.

AVETE DELLA DATE IN PROGRAMMA?
Attila: Al momento abbiamo confermata la data del 18 Novembre al Traffic Live di Roma, per l'ottava edizione dell'Hardsounds Festival, dove avremmo il piacere di suonare coi Lectern, i Demiurgon ed i Logic Of Denial, e di rivedere i nostri amici Electrucution, con cui abbiamo fatto una data qui a Genova l'anno scorso. Ne abbiamo poi una decina da confermare per il 2017, sia in Italia che anche al di fuori della penisola: diciamo che ci si vedrà spesso in giro!

QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI?
Attila: I nostri progetti, o per meglio dire obiettivi, sono tanti (come ogni band del nostro livello). Ma ce n'è uno solo che rimarrà sempre fondamentale per noi, ed è quello di fare musica, che piaccia sì al pubblico ma che piaccia prima di tutto a noi, perché non riusciamo mai ad accontentarci e non riusciremmo mai a suonare qualcosa "tanto per fare". Non guardiamo mai troppo in là nel futuro, cerchiamo di fare piccoli passi volta per volta ma fatti con criterio, in modo da dar ancora più valore ed importanza ai traguardi che raggiungiamo.

COSA VOLETE DIRE PER SALUTARE I VISITATORI DI THE METALLIST?
Mat: Per salutare i lettori voglio ribadire un concetto trito e ritrito ma sempre efficace e meritevole di essere ripetuto: supportate l'underground della vostra zona! La scena Italiana è viva e gode di ottima salute al di sopra del palco ma è al di sotto che si deve scatenare davvero, perciò correte a mettere a ferro e fuoco i locali della vostra zona ogni volta che se ne presenta l'opportunità! Grazie a tutti i lettori e grazie a The Metallist per lo spazio che ci avete concesso!





giovedì 27 ottobre 2016


Heller Schein - "Sonic Clash Warning"

Etichetta: Autoprodotto -  Genere: N.d. 

Mettiamo subito le cose in chiaro: non è facile ascoltare questo disco degli Heller Schein. In primis perché la band bolognese rifiuta qualsiasi classificazione e fa di tutto per rimanere fuori dai ranghi. A ciò contribuisce la moltitudine di generi musicali a cui fanno riferimento, dal grunge al progressive rock, dal metal di stampo classico alla musica d’autore. Risulta quindi inutile (se non insensato) catalogare la loro proposta, molto meglio quindi concentrarsi sull'analisi dei brani. “Ascension” è uno degli inizi più ardui che ci si poteva aspettare, una canzone strana e straniante, costruita appunto per uscire dai canoni e priva addirittura di un vero e proprio chorus. La sensazione è che i Nostri si vogliano burlare dell’ascoltatore, sorprendendolo con molteplici interruzioni poste qua e là nel brano. L’ascolto non è semplice, complice il sound allucinato di chitarra e voce (quest'ultima “particolare” a tal punto da risultare quasi fastidiosa); “Karma” è il suo gemello ritmato e razionale, di cui sottolineiamo la seconda metà canzone che tanto ricorda (sia nella voce che nelle chitarre) l’eclettismo dei Pain of Salvation di “Remedy Lane”; con “Grand Father Song” la band mostra invece il suo lato più emotivo, in un pezzo lineare ma accorato; “Twisted Joker” è tra i brani più convincenti, eclettico ma al tempo stesso potente; la title-track è composta piuttosto bene, incentrata su un riff potente intorno al quale orbitano momenti di varia intensità. Bella la scelta di nominare il titolo del brano (oltreché del disco) soltanto nel finale, come in una sorta di esplosione catartica; “Watching Through My Head A Baby” mostra ancora una volta il lato più intimista della band, a cavallo tra rock progressivo e grunge, mentre la conclusiva “Viky’s Legacy” è composta da vari momenti inframezzati da un riff potente di stampo maideniano. 
Al di là di questo approccio colto alla musica, risulta però difficile comprendere l'essenza profonda di questa musica. L'impressione è che la band sia più concentrata nel rendere le canzoni le più ermetiche possibili, piuttosto che "metabolizzarne" la complessità per giungere a comunicare qualcosa all'ascoltatore. L'eclettismo di questi ragazzi è innegabile, ma se non lo si rende comprensibile (e quindi apprezzabile agli altri) rimane fine a sé stesso. 


Voto 6,5 / 10 

-M 












lunedì 24 ottobre 2016


Path Of Sorrow - "Fearytales"

Etichetta: Buil2Kill Records -  Genere: Death Metal 


Fearytales” è il primo full-length dei genovesi Path Of Sorrow ed è, lasciatemelo dire, un'album coi fiocchi. Un disco composto da musicisti maturi, da una band che ha già fatto il giro di boa e che presenta i primi tratti di un sound personale.
Il mondo in cui ci fa entrare la band è nero, nero come la pece. Non di quel nero che il black metal ama tanto sfoggiare con simboli e provocazioni, ma un nero interiore e malefico. Questa atmosfera ci avvolge già dall'intro “Into The Path” e prosegue con “Under The Mark Of Evil”, brano sostenuto da buoni riff e da linee vocali piuttosto varie (forse il chorus avrebbe potuto essere più importante - magari allungato con note aperte e lunghi growl a conferire maggior atmosfera - ma questa versione è già di ottima fattura); “Survive The Dead” è uno degli episodi più riusciti, una lenta narrazione oscura grazie al mid-tempo che pervade per gran parte del brano. Inoltre l'assolo risulta azzeccato e carico di pathos, dimostrazione che il buon gusto - e non l'eccessiva tecnica – serve per comporre un vero assolo; “Martyrs Of Hell” ci tiene sospesi in un'atmosfera magica, grazie all'arpeggio evocativo e la voce ben calata nella parte. Tutto è ben bilanciato (la strofa arrembante, l'assolo post-chorus, la progressione che porta al finale) e, sebbene il pezzo sia un pò troppo lungo, risulta comunque godibile; “..Where The Nothing Gathers” è il picco compositivo dell'album, brano da ascoltare e riascoltare. Il sound è quello dei primi Dark Tranquillity, con un lavoro importante delle chitarre a macinare riff su riff. La canzone è oscura e pesante, elementi ormai diventati il vero marchio di fabbrica della band; “The Crawling Chaos” è lunga, ma dotata di una grande varietà di riff capaci di tenere alta l'attenzione; “Sea Of Blood (The March Of Morrigan)” è forse l'unico passo falso, un brano dalle dinamiche confuse, mentre la conclusiva “This Is The Entrance” non raggiunge grandi picchi compositivi, ma porta comunque a termine l'ascolto del disco in maniera efficace.
A mio avviso l'unica pecca è la resa di alcuni suoni in studio, soprattutto per quel che riguarda il rullante (tenuto troppo nascosto) e del basso (impalpabile). Al di là di questo ci troviamo davanti a una band di ottimo livello, che non potrà che ritagliarsi uno spazio del tutto personale nel Metal italiano. Bravi.


Voto 8 / 10

-M





martedì 18 ottobre 2016


 Innarrestabile Potenza: intervista agli Amassado 


Con il recente "Disordem Ao Vivo" gli Amassado si sono dimostrati una band in piena salute. Parliamo di questo e molto altro col chitarrista X-COC, che ci da alcune notizie in anteprima che non potranno che fare felici gli appassionati della band italo-brasiliana.   


CIAO X-COC, UN BENVENUTO A TE E AGLI AMASSADO! COMINCEREI COL FARE UN TUFFO NEL PASSATO E CHIEDERTI COME E' NATA LA BAND? 

Gli Amassado nascono nel 2008 quando tramite amici in comune ho conosciuto Suron (cantante) che si era da poco trasferito dal Brasile qui in Italia. Dopo una breve chiacchierata abbiamo riscontrato una passione reciproca per la cultura latino-americana e la musica metal. In quel periodo avevo appena scritto alcuni brani che successivamente sono stati inseriti nel nostro primo album “Coracao Enterrado” e gli ho proposto di scrivere le lyrics con l’obbiettivo di mantenere le radici della sua cultura brasiliana sia nella lingua che nelle tematiche. Direi che è stato un ottimo sodalizio! 
DIREI PROPRIO DI SI'! SIETE QUINDI SODDISFATTI DEI RISULTATI OTTENUTI FINO AD ORA? 
Siamo una band che cerca sempre di guardare avanti e delle proprie esperienze fa bottino per migliorare sotto tutti i punti di vista. Chiaramente si può e si deve fare di più, però finora dopo 2 album, 1 ep, 1 album live, alcuni tour e diverse date anche supportando band importanti diciamo che il bilancio è positivo. 
COSA NE PENSATE DELLA SCENA METAL UNDERGROUND ATTUALE? 
Nell’underground attuale ci sono veramente tanti gruppi che spaccano, composti da musicisti molto preparati. Suonando in giro abbiamo avuto la fortuna di condividere il palco con band veramente notevoli che meriterebbero molta più visibilità. Purtroppo questo paese non dà la possibilità di emergere, c'è veramente poco mercato e a parte realtà come la tua, altre webzine e radio che si sbattono per promuovere questo genere, c'è il nulla. Io sono dell’idea che la miglior promozione per una band sia il live, che rimane oggi probabilmente l’unica fonte per vendere i propri dischi, ma anche qui la situazione è abbastanza drammatica. E’ un vero peccato perché ripeto che abbiamo ottime band che non hanno niente da invidiare a quelle estere. 
COME AVVIENE IL VOSTRO PROCESSO DI COMPOSIZIONE.. SALETTA O COMPUTER? 
Le idee partono davanti al computer. Io sono il principale compositore mentre Suron per ovvie ragioni scrive i testi. Dopo aver registrato una sorta di pre-produzione passiamo alla fase di arrangiamento in sala prove. Ci piace molto lavorare insieme in questa fase dove curiamo ogni piccolo dettaglio cercando soluzioni non banali e scontate per dare una struttura e un identità ben precisa alle nostre composizioni. Una volta che il pezzo è ritenuto completo, registriamo la parte musicale e dopo che Suron ha fatto il testo registriamo le parti vocali. 
VENIAMO ORA AL LIVE ALBUM “DISORDEM AO VIVO” E AL CONCERTO CHE AVETE FATTO INSIEME AI BRUJERIA. COM'E' STATA L'ESPERIENZA DI SUONARE INSIEME A LORO? 
Dopo 2 album e un ep volevamo fare qualcosa di diverso dal solito e il live album era un idea a cui stavamo pensando da tempo. Quando ci hanno confermato la data insieme ai Brujeria al Titty Twister di Parma, abbiamo colto la palla al balzo e abbiamo deciso di registrarlo in quell’occasione. Nei giorni successivi al concerto con le tracce in mano siamo andati all'AUDIOCORE STUDIO di Fontevivo in provincia di Parma per la fase di mixing e mastering e devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti del risultato ottenuto. Suonare con i Brujeria è stata veramente una grande emozione, anche perché per noi insieme agli Asesino e Sepultura sono stati una grossa fonte di ispirazione. Inoltre ti ritrovi a condividere il palco con mostri sacri della scena estrema come Jeff Walker e Shane Embury. Ne ho approfittato per farmi autografare i cd dei Carcass e Napalm Death…Che dire, un’esperienza fantastica!!!!! 
NEL DISCO SONO PRESENTI TRE BRANI NUOVI E AL TEMPO STESSO L'ULTIMA FATICA IN STUDIO “INFANCIA ARMADA” RISALE A TRE ANNI FA..STATE LAVORANDO A QUALCOSA DI NUOVO? 
Si esattamente! In studio abbiamo fatto la cernita delle tracce per il live e ne abbiamo individuate 7. Volevamo fare un disco completo quindi abbiamo deciso di inserire 3 brani inediti che avevamo già completi e pronti per essere registrati. Come ti dicevo precedentemente siamo una band che non guarda indietro e cerca sempre di rimboccarsi le maniche e andare avanti. Abbiamo già pronti un paio di nuovi brani e diverse idee in cantiere per il nuovo album. 
BEH, UNA BELLA NOTIZIA PER I VOSTRI FANS! TRA LE NUOVE CANZONI “CIRCO DOS AMASSADO” E “CINICA UMANIDADE” MI HANNO COLPITO PER IL LORO IMPATTO ANCOR PIU' ESTREMO RISPETTO AL PASSATO. QUESTO E' IL NUOVO SOUND E' IL NUOVO SOUND CHE DOBBIAMO ASPETTARCI IN FUTURO DALLA BAND? 
In questi tre pezzi abbiamo cercato di rendere il nostro sound più personale estremizzando la nostra matrice grind-hardcore alternandola a parti molto "groovose". Le strutture sono un pelo più semplici rispetto al disco precedente ma sempre di forte impatto e immediate. E’ stata una naturale evoluzione anche perché siamo una band che cerca di non seguire le mode, che non si mette limiti e ama sperimentare nuove soluzioni. Suoniamo semplicemente quello che ci piace. 
AVETE NUOVE DATE IN PROGRAMMA? 
Sì abbiamo diverse date per questo inverno sparse per l’Italia e siamo in contatto con alcuni booking per organizzare un tour all’estero. Faremo di tutto per suonare ovunque e il più possibile perché la dimensione live è quella che prediligiamo! I nostri concerti sono un’esplosione di potenza e adrenalina. 
COSA VOLETE DIRE PER SALUTARE I VISITATORI DI THE METALLIST?
Ti volevamo ringraziare per l’intervista e per averci concesso questo spazio. Per news e concerti potete visitare la nostra pagina di Facebook www.facebook.com/amassadocrew oppure il Twitter www.twitter.com/amassadocrewCorna sempre alte e supportiamo la scena!!! 




domenica 16 ottobre 2016


Obliterated - "Fragments of Infinity" (EP) 

Etichetta: Autoprodotto -  Genere: Thrash/Death Metal 


Fragments of Infinity” è il secondo EP dei pesaresi Obliterated, giunto a tre anni di distanza dall'EP d'esordio “The Dreadful Meaning of Being”. Il sound della band viene definito come Progressive Thrash, ma in realtà viaggia molto più sulle coordinate di un Thrash coadiuvato da una voce Death. Dopo alcuni ascolti è evidente come le quattro canzoni del disco non brillino di luce propria: “Creator of Void” è un brano che dura sì dodici minuti, ma in cui i veri riff risultano essere tre o quattro..un po' poco per una canzone che, data la durata, dovrebbe esprimere idee a non finire e, soprattutto, un filo conduttore che qui sembra mancare; con “Ouroboros” si tenta di risollevare il livello generale, grazie a una prima parte dotata di buon ritmo ed unisono tra chitarre e batteria ed una seconda parte che mostra idee interessanti di matrice prog; “The Shores of Chaos” risulta essere un brano solido anche se non trascendentale, con una manciata di riff che ricordano i primi Dark Tranquillity; abbiamo anche un quarto brano, “Wings of Macrocosm”, ma che in fondo non mi ha trasmesso granché, forse complice la mancanza di un filo conduttore come è accaduto per il primo pezzo.
Purtroppo “Fragments of Infinity” risulta essere la prova incolore di una band che cerca ancora la propria strada prendendo vari spunti dallo Swedish Death, dai Metallica di “Kill'Em All” e dai primi At The Gates senza trovare grande ispirazione. Il tutto non certo supportato dalla voce, piatta fino all'inverosimile, e né tantomeno dalla produzione, che ha reso il suono sgranato e confuso. Mi duole dirlo, ma per questi ragazzi c'è ancora tanto lavoro da fare.



Voto 5,5 / 10

-M






mercoledì 12 ottobre 2016


Amassado - "Disordem Ao Vivo

Etichetta: LC Sound -  Genere: Groove / Grindcore



"Disordem Ao Vivo" è il live album degli italo-brasiliani Amassado, band che si è già fatta un certo nome nell'underground e che nell'occasione celebra uno dei momenti più importanti della propria carriera, vale a dire il concerto come supporting act dei Brujeria tenutosi nell'Agosto 2015 al Titty Twister di Parma. Dieci le tracce in questione, con la band che attinge a piene mani dai full-length "Coracao Enterrado" e "Infância Armada" piuttosto che dall'EP "Escravidao Subliminal", impreziosendo il tutto con tre brani inediti. Si parte forte con "Mala De Osso", uno dei cavalli di battaglia della band, che mette subito in chiaro come durante il concerto ci saranno tonnellate di groove senza respiro; "Garganta Cortada" risulta trascinante per la forza con cui il cantante Suron Caspar riesce ad aizzare il pubblico; altro pezzo convincente è "Forme Canibal", per la strofa stile Sepultura e la massacrante sezione ritmica della batteria, mentre con "Ali Tem A Saida" sono le chitarre furiose di X-Coc a mettersi in risalto. Tra gli inediti risultano particolarmente riuscite "Circo Dos Amassado" e "Cinica Umanidade", che ci mostrano una band in piena salute e intenzionata a volgersi verso un sound ancor più brutale rispetto a quanto fatto fino ad ora.
Apprezzabile quindi questo disco, che ci consegna una band capace di scaricare sul pubblico colate di rabbia come pochi sono capaci di fare.

Voto 7,5 / 10 

-M




domenica 9 ottobre 2016


 Verso una Nuova Vita: intervista ai Dominance


Poche settimane fa abbiamo recensito l'ultima fatica dei Dominance "XX - The Rising Vengeance", candidata a release dell'anno grazie a dieci tracce di Death Metal che non lasciano scampo. Buon motivo per fare una chiacchierata con Gabriel Cavazzini, chitarrista della band. 


CIAO RAGAZZI E BENVENUTI SU THE METALLIST. COMINCEREI NON COL CHIEDERVI COM'E' NATA LA BAND MA, DATO CHE SIETE ATTIVI DA 21 ANNI, COSA SONO I DOMINANCE DOPO UNA CARRIERA COSI' LUNGA?
Intanto grazie a te e a tutto lo staff di The Metallist per l'opportunità. I Dominance per noi sono una lunga fetta della nostra vita, dove abbiamo riposto speranze, passione e dedizione. Abbiamo avuto nel corso della nostra carriera tanti bei momenti, ma anche momenti difficili. Ma tutto è servito per arrivare ad oggi, più forti, determinati e consapevoli di cosa possiamo fare, direi qualcosa di bello.
TANTE BAND AL GIORNO D’OGGI NASCONO E SPARISCONO.. QUAL’E’ SECONDO VOI IL SEGRETO PER TENERE UNITA UNA BAND?
Passione, grande passione per quello che si fa, e credere in quello che si fa. La travagliata storia dei Dominance ha insegnato a tutti noi qualcosa di importante, anche nella vita quotidiana. Oggi, come mai prima d'ora, abbiamo le idee molto chiare su cosa vogliamo fare. Il segreto? Non c'è una formula magica, ma possiamo dire per esperienza che prima di tutto noi siamo persone che si confrontano continuamente, si ascoltano, e si capiscono; un gruppo anche al di fuori della sala prove o dei live. Questo aiuta molto a sentirsi parte in un progetto, e poi a dirla tutta, abbiamo ricevuto nel tempo oltre a tante gioie anche molte ingiustizie, e la voglia di rivalsa è un motore potentissimo!
COSA NE PENSATE DELLA SCENA METAL UNDERGROUND ATTUALE?
Questa ce la aspettavamo eh eh eh ...a parte gli scherzi, Il nostro pensiero a riguardo è molto semplice: la scena metal underground italiana rispecchia esattamente lo stato attuale dell'Italia in generale: abbiamo degli artisti di grande qualità, ma non ci sono le strutture sufficienti per poterli far emergere. A causa di questo poi si verifica una emigrazione dei talenti all'estero, e per quelli che rimangono diventa sempre più difficile poter trovare spazi e supporto, ma comunque del buono c'è, e guarda caso arriva sempre da chi ha la vera passione, che se ne frega di tutto il resto e va avanti come un rullo compressore! Spesso ci si chiede come mai esistono le invidie tra le band, come mai ad alcuni live c'è poca gente, ma stare a colpevolizzare gli altri non serve a niente. Bisogna essere superiori a tutto ciò, e farsi un esame di coscienza per capire dove si sbaglia, e magari la volta successiva andrà meglio, tutto qua.
QUEST’ANNO E’ USCITO IL VOSTRO ULTIMO DISCO “XX – THE RISING VENGEANCE”, SETTE ANNI DOPO “ECHOES OF HUMAN DECAY”: C’E’ UNA RAGIONE PARTICOLARE PER CUI E’ PASSATO COSI’ TANTO TEMPO DAL DISCO PRECEDENTE?
Sicuramente non è stata un'attesa voluta. Si sono susseguite varie vicissitudini che hanno portato in questo arco temporale a vari cambi di line-up. Ricominciare sempre da capo con elementi nuovi mettono a dura prova i nervi della band, ma fortunatamente il progetto ha sempre vinto su tutto. Con l'ingresso dei nuovi chitarristi e del nuovo singer, le cose hanno preso una piega diversa, come non è mai stato nei Dominance; ora non esiste più solo una persona che si fa carico di portare avanti il progetto, la band in questo momento rema all'unisono verso un obiettivo comune e questo fa davvero la differenza!!
HO NOTATO CHE LE VOSTRE CANZONI HANNO UNA COSTRUZIONE “A STRATI”..COME AVVIENE IL VOSTRO PROCESSO DI COMPOSIZIONE?
Uno degli obiettivi principali della band è quello di scrivere pezzi che siano composti in un modo ben preciso: lavoriamo su una struttura tipicamente pop della costruzione dei brani, ovvero una strofa, bridge e ritornello ben riconoscibili, non concepiamo le canzoni come un'accozzaglia di bei riff ma tutto deve avere un senso; troviamo spesso un tema ricorrente per la durata dei pezzi, ma che cresce pian piano, fino ai ritornelli dove avviene l'apertura melodica. In questo modo proviamo ad essere sia incisivi e brutali, che melodici e con temi che rimangono all'ascoltatore. Per quanto riguarda la stratificazione, è una conseguenza di ciò che ho appena detto; una chitarra che da le cosiddette "mazzate" allo stomaco, insieme all'altra che costruisce una melodia..crediamo molto in questo modus operandi.
SIETE SODDISFATTI DI COME IL DISCO E’ STATO ACCOLTO DALLA CRITICA?
Sì molto! Finora è stato ben accolto sia in Italia che all'estero, anche in paesi dove probabilmente non avremmo scommesso un centesimo! Ma la musica è cosi, sempre una sorpresa, in questo caso positiva! Una delle cose che ci ha fatto più piacere è che i recensori hanno avuto molta difficoltà ad etichettare "XX" in un genere ben definito, era quello che volevamo!
AVETE NUOVE DATE IN PROGRAMMA?
Certamente! Entro la fine del 2016 avremo ancora un paio di date per rodarci al meglio insieme al nuovo drummer, di cui faremo presto ufficialmente il nome. Poi nel 2017 partirà un tour italiano ed europeo, che toccherà vari paesi, dove ovviamente il riscontro di vendite di "XX" è stato molto positivo! Il tutto sarà organizzato dalla nostra nuova agenzia di booking Irukandji, alla quale vanno i nostri ringraziamenti per l'ottimo lavoro che sta svolgendo per noi. In conclusione avrete presto news a riguardo!!
QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI?
Oltre al già citato tour del 2017, una delle nostre priorità sarà quella di metterci al lavoro subito per il materiale nuovo. Non vogliamo più che si debba aspettare anni prima di un nuovo album dei Dominance, e sarà un segnale di continuità che vogliamo dare ai fans, agli addetti ai lavori, ma soprattutto a noi stessi!!
COSA VOLETE DIRE PER SALUTARE I VISITATORI DI THE METALLIST?
Un enorme grazie per averci dedicato una piccola parte del loro tempo, che per noi è davvero importante! Cercheremo di tenere alto il nome del metal nostrano, e ce la metteremo davvero tutta! Curiosate un pò dal nostro nuovo materiale, e se vi piacerà allora vi aspetteremo ai live per spaccare tutto insieme. Seguiteci dal nostro sito ufficiale www.dominancemetal.com e sulla pagina Facebook, e ne vedrete delle belle! HORNS UP!!