Obliterated - "Fragments of Infinity" (EP)
Etichetta: Autoprodotto - Genere: Thrash/Death Metal
“Fragments
of Infinity” è il secondo EP dei pesaresi Obliterated, giunto a
tre anni di distanza dall'EP d'esordio “The Dreadful Meaning of
Being”. Il sound della band viene definito come Progressive Thrash,
ma in realtà viaggia molto più sulle coordinate di un Thrash
coadiuvato da una voce Death. Dopo alcuni ascolti è evidente come le quattro canzoni del disco
non brillino di luce propria: “Creator of Void” è
un brano che dura sì dodici minuti, ma in cui i veri riff risultano essere tre o quattro..un po' poco per una canzone che, data
la durata, dovrebbe esprimere idee a non finire e, soprattutto, un
filo conduttore che qui sembra mancare; con “Ouroboros” si
tenta di risollevare il livello generale, grazie a una prima parte dotata
di buon ritmo ed unisono tra chitarre e batteria ed una
seconda parte che mostra idee interessanti di matrice prog; “The Shores of Chaos”
risulta essere un brano solido anche se non trascendentale, con una manciata di riff che ricordano i primi Dark Tranquillity; abbiamo anche un quarto brano,
“Wings of Macrocosm”, ma che in fondo non mi
ha trasmesso granché, forse complice la mancanza di un filo conduttore
come è accaduto per il primo pezzo.
Purtroppo “Fragments of Infinity” risulta essere la
prova incolore di una band che cerca ancora la propria strada
prendendo vari spunti dallo Swedish Death, dai Metallica di
“Kill'Em All” e dai primi At The Gates senza trovare grande
ispirazione. Il tutto non certo supportato dalla voce, piatta fino
all'inverosimile, e né tantomeno dalla produzione, che ha reso il
suono sgranato e confuso. Mi duole dirlo, ma per questi ragazzi c'è
ancora tanto lavoro da fare.
Voto
5,5 / 10
-M
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